Messalino di Venerdì 3 Novembre

Messalino di Venerdì 3 Novembre

 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (9,1-5)

Fratelli, dico la verità in Cristo, non mento, e la mia coscienza me ne dà testimonianza nello Spirito Santo: ho nel cuore un grande dolore e una sofferenza continua.
Vorrei infatti essere io stesso anàtema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne. Essi sono Israeliti e hanno l’adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse; a loro appartengono i patriarchi e da loro proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli. Amen.

* Il popolo eletto si è chiuso nell’incredulità nei confronti di Gesù Cristo e ora si oppone alla Chiesa. Questo pone un interrogativo angoscioso a Paolo e alle comunità cristiane: «Dio si è allontanato dal suo popolo? Israele, il popolo della promessa, è dunque definitivamente perduto?

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 147)
Celebra il Signore, Gerusalemme.

Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.

Egli mette pace nei tuoi confini
e ti sazia con fiore di frumento.
Manda sulla terra il suo messaggio:
la sua parola corre veloce.

Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.
Così non ha fatto con nessun’altra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi.

 

Canto al Vangelo (Gv 10,27)
Alleluia... Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, e io le conosco ed esse mi seguono. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Luca (14,1-6)

Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Ed ecco, davanti a lui vi era un uomo malato di idropisìa.
Rivolgendosi ai dottori della Legge e ai farisei, Gesù disse: «È lecito o no guarire di sabato?». Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò.
Poi disse loro: «Chi di voi, se un figlio o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà fuori subito in giorno di sabato?». E non potevano rispondere nulla a queste parole.

* Gli scribi agiscono per vantaggio personale. Il riposo del sabato è da loro praticato con scrupolo, unicamente per procacciarsi la fama di uomini pii e religiosi, quindi per egoismo spirituale. Quando lo rompono, lo fanno per evitare un danno, quindi per egoismo materiale. Si mascherano esternamente di pietà solo per nascondere la loro malizia.

 

Spunti di Riflessione

Di sabato
Questo idropico per essere entrato in casa, di sabato, doveva essere una persona influente.
Rivolgendosi ai dottori della Legge e ai farisei, Gesù disse: «È lecito o no guarire di sabato?». Guarire: la guarigione è la prima presa di possesso della risurrezione.
Gesù allora prese per mano il malato: prendere per mano è il gesto della risurrezione. Come Gesù fa risorgere.
Poi disse loro: Chi di voi, se un figlio o un bue». Qui attenzione: figlio è una creatura umana, bue è un animale.
«Gli cade nel pozzo». Nei Salmi, nell’Antico Testamento il pozzo, la fossa, è simbolo della morte.
«Non lo tirerà fuori subito in giorno di sabato?». Il sabato è il sabato cosmico, la festa eterna, il sabato di Dio, il giorno eterno, la risurrezione. Dunque anche gli animali risorgeranno. Impropria la parola risorgeranno, saranno rianimati. Tutta la natura attende; saranno cieli nuovi e terra nuova...!
Se fa «cieli nuovi e terra nuova», tutti i mondi nuovi, possibile che questi poveri animali non ci siano! Ma il serpente?! «Il bimbo metterà la mano nella tana del cobra»... Il peccato ci ha reso la natura ostile. Ma allora il peccato, la morte, sarà distrutta.
Guardate il bambino piccolo come fa amicizia subito con gli animali, come li sente! E questo è un annuncio di quello che sarà. Il bambino piccolo, non ha mica paura di nessun animale! Il bambino appena vede un animale, sempre gli fa festa, e l’animale non ha paura del bambino... Questo è un annuncio di quello che sarà. Quindi, rassegnatevi: anche il topolino, ecc....

 

La Parola per me, Oggi

Cerco di identificarmi con l’idropico e con il fariseo, per riconoscere che mi occorre la dieta dell’umiltà. Chiedo perciò a Gesù di guarirmi dalla mia idropisia, dall’orgoglio e dall’autosufficienza.

 

La Parola si fa Preghiera

Signore Gesù, tu eri bravissimo nel mettere in imbarazzo i dotti e i sapienti del tuo tempo, più preoccupati dell’osservanza che della carità. Insegnaci ad unire l’intelligenza e l’amore, cercando in ogni occasione di fare del bene come hai sempre fatto tu.

 

Un pensiero per te
In cielo diventeremo amore.

 

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