Messalino di Venerdì 7 Settembre

Messalino di Venerdì 7 Settembre

 

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (4,1-5)

Fratelli, ognuno ci consideri come servi di Cristo e amministratori dei misteri di Dio. Ora, ciò che si richiede agli amministratori è che ognuno risulti fedele. A me però importa assai poco di venire giudicato da voi o da un tribunale umano; anzi, io non giudico neppure me stesso, perché, anche se non sono consapevole di alcuna colpa, non per questo sono giustificato. Il mio giudice è il Signore! Non vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo, fino a quando il Signore verrà. Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno riceverà da Dio la lode.

* Dio solo può pronunciare il giudizio. Paolo non si giudica da sé. Il fedele si fida completamente di Dio, il solo da cui attende la giustificazione nella pazienza dell’attesa.

 

Salmo Responsoriale (dal Sal 36)
La salvezza dei giusti viene dal Signore.

Confida nel Signore e fa’ il bene:
abiterai la terra e vi pascolerai con sicurezza.
Cerca la gioia nel Signore:
esaudirà i desideri del tuo cuore.

Affida al Signore la tua via,
confida in lui ed egli agirà:
farà brillare come luce la tua giustizia,
il tuo diritto come il mezzogiorno.

Sta’ lontano dal male e fa’ il bene
e avrai sempre una casa.
Perché il Signore ama il diritto
e non abbandona i suoi fedeli.

La salvezza dei giusti viene dal Signore:
nel tempo dell’angoscia è loro fortezza.
Il Signore li aiuta e li libera,
li libera dai malvagi e li salva,
perché in lui si sono rifugiati.

 

Canto al Vangelo (Gv 8,12)
Alleluia, alleluia. Io sono la luce del mondo, dice il Signore; chi segue me avrà la luce della vita. Alleluia.

Dal Vangelo secondo Luca (5,33-39)

In quel tempo, i farisei e i loro scribi dissero a Gesù: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere; così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!». Gesù rispose loro: «Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora in quei giorni digiuneranno». Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: “Il vecchio è gradevole!”».

* Preghiere e digiuno sono importanti; anche Gesù ha digiunato e pregato. E i suoi discepoli faranno altrettanto. Ma non sono un fine, sono soltanto un mezzo; non sono uno scopo, sono un aiuto.

 

Spunti di Riflessione

Un significato nuovo
Nel Vangelo odierno Gesù vuol far capire che il breve tempo che trascorre con i suoi è un tempo di gioia, è il tempo di nozze della storia. Egli è lo sposo divino che è venuto a sposare la Chiesa. Quando non sarà più visibile, i suoi conserveranno ancora la gioia, ma non sarà più la gioia serena dell’allegria nuziale. Verrà per essi il tempo di digiunare. Gesù con queste parole mette a nudo l’essenza più intima della vera religiosità, cioè l’azione di Dio. Non sono le pratiche dell’uomo, fossero pure il digiuno e la preghiera, la cosa più importante; importante è ciò che fa Dio, la venuta di Dio. Non è quindi nel digiuno e nella preghiera che differiscono i Farisei dai cristiani, ma nel significato diverso che essi attribuiscono al digiuno e alla preghiera, nelle intenzioni con cui digiunano e pregano. I Farisei considerano la preghiera e il digiuno come fine a se stesso; per i cristiani invece il digiuno e la preghiera sono un mezzo per arrivare al possesso pieno di Dio.

Gesù aggiunge una seconda affermazione: il suo messaggio non è soltanto un rattoppo di un vecchio vestito, un riempimento dei vecchi otri con vino nuovo. Il cristianesimo non è una semplice interiorizzazione del giudaismo. È qualcosa di diverso e di nuovo. È un abito completamente nuovo come l’abito nuziale dell’uomo; è un vino del tutto nuovo che viene versato in otri pure nuovi. Con la venuta di Gesù anche le pratiche della vita religiosa cambiano e diventano nuove. L’apparenza resta la stessa, ma la sostanza è un’altra. Si digiuna e si prega prima e dopo il cristianesimo, ma in maniera completamente diversa.

 

La Parola per me, Oggi

Gesù, lo Sposo, è con noi. Il miglior modo per dimostrargli la nostra gratitudine è accettare oggi ogni avvenimento con gioia. Un cuore gioioso è il normale risultato di un cuore che brucia di amore.

 

La Parola si fa Preghiera

Gesù, tu guardi al cuore e non alle apparenze. Dalle nostre profondità noi ti chiamiamo e tu, lo Sposo, non crei mai in noi né il tormento, né l’angoscia, ma la tua continua presenza viene a destare la gioia di vivere in te. Grazie Gesù.

 

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