GUARDATEVI INTORNO: È MERAVIGLIOSO

di Don Carlo
Agli occhi dei ragazzi il mondo è tutto fresco e nuovo: basta osservare un fanciullo che carezza un gatto o studia una cavalletta, che odora un fiore o assapora un dolce o ascolta il cinguettio degli uccelli.
Diceva Einstein: «L’immaginazione conta più della conoscenza».
«II mio Franco è un demonio di ragazzo che non sta mai fermo – raccontava un babbo. – Un giorno capitò da me mentre avevo sul grammofono La Mer di Debussy, e lo invitai a fermarsi e ad ascoltare, spiegandogli brevemente che la musica descriveva i vari aspetti del mare. Con mia sorpresa Franco chiuse gli occhi e mormorò: “Sento le onde; giù nel fondo guizzano grossi pesci… Ora sento una tempesta”. Era penetrato per intuizione nel cuore stesso della musica». Gli adolescenti hanno un’immaginazione dai voli sbrigativi. Purtroppo diventando adulti diminuisce la facoltà di meravigliarsi e insieme tante occasioni di gioia. Tuttavia questa perdita non è inevitabile: la sensibilità alla bellezza che ci circonda può essere mantenuta per tutta la vita, se opportunamente educata nell’adolescenza insieme con il gusto della preghiera. Gli Orientali lo sanno e hanno affinato questa sensibilità sino a farne un’arte di vita. In Giappone si invitano gli amici a contemplare il primo quarto di luna o a celebrare la nascita delle rose in giardino. Una giornalista american a che aveva un appuntamento con un uomo d’affari per un’intervista a Kyoto fece cinque minuti di anticamera. Una segretaria scusò il principale: «Vi prego di capirlo: un fiore è sbocciato or ora sulla sua scrivania e deve contemplarlo».
Un poeta definì molto bene una simile scoperta della natura e dell’onnipotenza di Dio nel creato (che avviene nei momenti felici dell’adolescenza) con queste azzeccate parole: «Nulla cresce su questa terra, nulla vola nell’aria o nuota nel mare che non sia legato da un qualche sottile vincolo magnetico alla sfera solitaria dell’anima umana, soprattutto in un adolescente. La vita che è in noi in queste ore della natura soverchia la morte; il bene soverchia il male».


