Il Messaggio di Lourdes

Il Messaggio di Lourdes

L’11 febbraio 1858, Bernardetta, sua sorella Antonietta e la loro amica Giovanna Abadie, vanno in cerca di legna. Si dirigono verso “il luogo dove il torrente si getta nel Gave”. Arrivano dinanzi alla Grotta di Massabielle. Antonietta e Giovanna attraversano l’acqua ghiacciata del torrente. Bernardetta, per il problema della sua asma cronica, esita a fare altrettanto. E’ in quel momento che “sente un rumore come un colpo di vento”, ma “nessun albero si muove”. “Alzando la testa, vede, nella cavità della roccia, una piccola ragazza, avvolta di luce, che la osserva e le sorride”. È la prima Apparizione di Nostra Signora.

Al tempo di Bernardetta, la Grotta era un luogo sporco, oscuro, umido e freddo. Si chiamava questa Grotta “Grotta dei maiali”, perché era il luogo dove si conducevano i maiali. È in questo luogo che Maria, tutto biancore, tutta purezza, segno dell’amore di Dio, cioè segno di ciò che Dio vuole fare in ciascuno di noi, ha voluto apparire. C’è un contrasto immenso tra questa Grotta oscura, umida, e la presenza di Maria Vergine, “l’Immacolata Concezione”. Questo ci richiama il Vangelo: l’incontro tra la ricchezza di Dio e la povertà dell’uomo. Il Cristo è venuto a cercare ciò che era perduto. A Lourdes, Maria è apparsa in una Grotta sporca ed oscura, in questo luogo che si chiama Massabielle, la vecchia roccia, per dirci che Dio viene a raggiungerci dovunque siamo, nel pieno delle nostre miserie, di tutte le nostre cause perse. La Grotta non è soltanto il luogo dell’evento, un luogo geografico, è anche un luogo dove Dio ci da un segno per svelarci il suo cuore ed il nostro cuore. È un posto dove Dio ci lascia un messaggio che non è diverso che quello del Vangelo. Dio viene a dirci che ci ama – ecco tutto il contenuto del “Messaggio di Lourdes” -, e che ci ama così come siamo, con tutti i nostri successi, ma anche con tutte le nostre ferite, le nostre fragilità, i nostri limiti.

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“Il nostro cuore può racchiudere in queste decine del Rosario tutti i fatti che compongono la vita dell’individuo, della famiglia, della nazione, della Chiesa e dell’umanità: le vicende personali e quelle del prossimo e, in modo particolare, di coloro che ci sono più vicini, che ci stanno a cuore. Così, la semplice preghiera del Rosario batte il ritmo della vita umana” (S. Giovanni Paolo II).

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