Per la glorificazione di Don Carlo De Ambrogio

Per la glorificazione di Don Carlo De Ambrogio

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La sua Mamma

Sono LUIGINO FRIGO. Ho avuto la grazia di conoscere molto bene Don Carlo da ottobre 1968 a giugno 1972, anni in cui frequentavo il Corso di Teologia presso la Pontificia Università Salesiana di Torino-Crocetta.
Da sempre conservo un ricordo vivo e palpitante di Don Carlo De Ambrogio. Confermo tutto quello che di bello e di buono hanno scritto su di lui…
Mi piace soffermarmi sul suo tenero amore filiale verso la sua Mamma celeste. Don Carlo amava ribadire che la sua vita (era nato il giorno dell’Annunciazione) era iniziata sotto la protezione della Madonna. Mi ripeteva spesso che lui, come Don Bosco, amava chiamare la Madonna “Mamma”. San Giovanni Bosco, durante un’istruzione religiosa, chiese ai fedeli: “Chi è la Madonna?”. Ebbe le più svariate risposte: “la Madonna è la Madre di Dio, è la Regina del cielo, è l’Immacolata, è l’Ausiliatrice dei cristiani…”. Ma Don Bosco voleva soprattutto una risposta, e la diede lui stesso: “La Madonna è la nostra Mamma”.
Nei nostri incontri Don Carlo mi raccomandava sempre di disseminare la giornata di frequenti “Ave Maria” (ricordandomi spesso che con una sola Ave Maria Don Bosco aveva iniziato la sua meravigliosa opera di straordinario apostolato) e alla sera, ai piedi del letto, in ginocchio, come raccomandava Don Bosco (“prima di addormentarvi dite sempre tre Ave Maria alla Madonna quale mezzo sicuro per ottenere molte grazie e soprattutto la grazia di una buona morte”), recitare con devozione tre Ave Maria per avere la Sua assistenza durante la notte.

E poi il GAM !!! Su questo lascio ai più competenti di me il diffondersi nella sua storia.
Da quando conosco il Movimento da lui promosso, l’ho sempre visto come un bellissimo strumento di cui oggi lo Spirito Santo sta servendosi per il rinnovamento della vita cristiana e per la santificazione delle anime. Prego affinché esso abbia a diffondersi sempre più e a sviluppare in sempre più ampi orizzonti il bene che sta compiendo, specialmente tra i giovani

Prego affinché il Signore lo glorifichi anche qui in terra perché diventi esempio a tutti del tipico contemplativo nell’azione, dell’Uomo unito con Dio e con la Sua Mamma, sempre umile nel portamento, nel parlare e nell’agire, del Sacerdote che parlava pochissimo, e con ritrosia, di sé, per lasciar spazio agli altri, dell’Uomo dinamico, effervescente, audace ma prudente, ma ha lasciato un segno indelebile nella storia della Chiesa.

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