L’arte di imparare il silenzio.

Poche regole:
- Tacere di più: il silenzio della lingua.
Anche il corpo parla (muovendosi). In Oriente (yoga, zen,..) curano molto l’atteggiamento del corpo per favorire il silenzio. Il controllo di sé (passo dolce), il raccoglimento favoriscono il silenzio. Perché ci si mette in ginocchio? Per raccoglierci. Perché ci si mette a terra? Per sentire la nostra nullità. Soprattutto per favorire il silenzio occorre far attenzione alla lingua. Perché se il corpo è la campana, il bronzo, la lingua è il batacchio.
Nel giorno del giudizio, ci verrà chiesto molto conto di ogni parola inutile, senza fondamento, sprecata, che avremo detto (cf Mt 12,36). È sulle parole che saremo giudicati (cf Giac). La lingua è capace di cantare le lodi di Dio, ma anche di maledire. Il corpo è la campana, ma la lingua è il batacchio di questa campana.
Attenzione alla lingua che fa suonare le campane in maniera tremenda, è il batacchio delle campane, e quando comincia a battere sui bronzi delle campane, si salvi chi può.
Chi la tiene ferma?
Noi abbiamo due orecchie per ascoltare e una lingua per parlare ma facciamo due lingue per parlare e un orecchio per ascoltare.
- Pause di silenzio nella giornata, per telefonare a Gesù.
Il silenzio bisogna coltivarlo. La domenica è il giorno in cui si pratica meglio il silenzio. Parla di più lo sguardo, il sorriso, che non la parola. La domenica è il giorno in cui va praticato di più il silenzio.
- Non far entrare troppe notizie, parlando, lasciandosi dominare…
“Marta, Marta, ti agiti per troppe cose…” (Lc 10,41). In una Trappa hanno trovato questa preghiera di un monaco:
«Silenzioso nella gloria di Dio offro tutti i miei sacrifici;
Silenzioso nell’amore di Dio offro tutto il mio dolore;
Silenzioso nella Provvidenza-sollecitudine offro tutte le mie preoccupazioni;
Silenzioso nella gioia di Dio offro tutta la mia agitazione;
Silenzioso nella volontà di Dio offro tutti i miei desideri…».
- Un segreto di silenzio è il silenzio di abbandono a Dio, che è Padre.
Lasciatelo fare, è Padre. Accettare tutto e dire come ci ha insegnato Gesù: Abbà, sia fatta la tua volontà. “Sì, Padre!”. Questo è un segreto di silenzio.
Calma tutto: quel personaggio che si chiama intelligenza, che ragiona; quel personaggio che si chiama volontà, che vuole, vuole a tutti i costi; quel personaggio che si chiama fantasia, che proietta; e tutti quei personaggi chiassosi che si chiamano simpatia, antipatia, collera, rancore, invidia, inimicizia. Solo se li mettiamo a tacere salta fuori l’uomo nascosto, emerge “okriptos antropos” (l’uomo nascosto o la donna nascosta).


