Natale Anno 0 – Natale Anno 2018

“Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose
e la notte era a metà del suo corso,
la tua Parola onnipotente
dal tuo trono regale
è venuta a noi” (Sap 18,14).
La notte dell’incontro
Tutti i mistici hanno compreso che in questo mondo, solo una notte oscura poteva scegliere Iddio per rivelarsi alle anime che lo cercano: luce che brilla nelle tenebre prima di manifestarsi nel giorno eterno.
La vita in questo mondo non è che una lunga notte che terminerà alla fine dei tempi col ritorno del Signore, quando l’opera della Redenzione sarà chiusa e spunterà il giorno eterno. Già la carità, infusa dallo Spirito Santo nei nostri cuori, ci fa vivere della vita eterna, ma noi non ne vediamo la luce e camminiamo guidati dalla fede e dalla speranza, ma è ora, in questa nostra interminabile notte, che si realizza l’incontro, è qui che possiamo trovare il Bambino-Dio che porta la pace al mondo.
Nella primavera del 1938, anno in cui Edith Stein pronunciò i suoi voti perpetui, Husserl, il suo vecchio maestro cadde gravemente ammalato.
Una sera, era Venerdì Santo, si lagnava di essere ancora in vita, suor Aldegonda, che gli era vicina, tentò di confortarlo, ricordandogli la morte di Cristo in croce. «Dio è buono», disse. Egli replicò: «Sì, è buono, ma è anche incomprensibile, e questa è per me una grande prova…». Non poté finire la frase.
Dopo un momento, riprese: «Ci sono come due movimenti che si cercano senza tregua, s’incontrano, poi ricominciano a cercarsi…». Al che, suor Aldegonda, tentando di penetrare nel suo pensiero, rispose: «Sì, il cielo e la terra s’incontrano in Gesù, Dio discende verso l’uomo nel Cristo». E tentò di parlargli del Cristo mediatore e della nostra redenzione in lui.
Husserl assentì: «Sì, è proprio così». Riposò un poco, poi agitò le mani in grandi gesti, come a scacciare visioni spaventose. Interrogato su ciò che vedeva, disse: «Luce e tenebre, molte tenebre e di nuovo la luce». E cadde in una specie di coma, che si prolungò fino al 27 aprile. Quel giorno, volgendosi verso la sua infermiera, gridò: «Ho visto qualcosa di meraviglioso, presto, scriva!».
Mentre questa si avvicinava con un taccuino, Husserl spirò.


