NON IMPEDITEGLI DI GIOCARE

NON IMPEDITEGLI DI GIOCARE

NON IMPEDITEGLI DI GIOCARE

 

Impedire al ragazzo di giocare significa impedirgli di vivere.

Il gioco, per il ragazzo, non è un semplice passa tempo o uno scherzo insignificante.
Nel gioco il ragazzo si esprime, costruisce il proprio mondo; nel gioco vince la sua istintiva paura, prende coscienza delle proprie forze in lui latenti; nel gioco si libera dal suo spirito aggressivo, combatte la propria solitudine.
Quelli a cui non si permette di giocare in tutta libertà diventeranno facilmente adulti nevrotici e complessati. Qualunque apparenza di costrizione nel gioco riesce odiosa al ragazzo.
Rivelano gli psicologi: «Più tardi, nella vita, un ragazzo saprà dimostrarsi uomo quanto più avrà potuto nella sua adolescenza giocare molto e nel modo giusto».
Che cosa vuol dire «molto»  e «nel modo giusto»?
Molto” vuol dire che ha bisogno di parecchio tempo per giocare: per esempio, un fanciullo normale, prima di raggiungere l’età scolare, ha bisogno di giocare almeno 8 ore al giorno.
Nel modo giusto”, vuol dire che bisogna lasciarlo libero di scegliere il gioco che più gli piace, nella maniera che più gli piace; anzi favorirlo e non contrariarlo.
Non viola la libertà del ragazzo la vigilanza sull’ambiente e sui compagni di gioco.
La mancanza di controllo sulle compagnie è la causa più frequente degli effetti negativi di tanti divertimenti.
Quanti genitori si spaventano quando i loro ragazzi scatenati imperversano nel gioco! In  questo caso non mancano di predirgli il più fioco avvenire.
Si rammaricano: gioca troppo.

Il gioco non è mai eccessivo quando è bene ordinato.

Educatori e psicologi sottolineano l’influsso della robustezza fisica, acquisita e conservata con il gioco, sull’intelligenza e sulla volontà.
In realtà educatori e genitori dovrebbero trovare un motivo di preoccupazione in quei ragazzi che si mostrano riservati, chiusi, malinconici.
Quanto è bella invece la gioia chiassosa dei giovani che corrono, lottano, saltano nell’aria libera e sana, in mezzo ai campi, all’aperto!
«L’allegria dell’uomo – dice il Faber – è quella che più di tutto onora il Creatore, perché è come una testimonianza che noi diamo di essere contenti di Lui»
Se gli proibite di giocare, che succede? Il ragazzo si nasconde e va a giovare lo stesso, di frodo. Ma lo fa con un senso di colpa. Gli avvelenate l’anima. Il ragazzo ha bisogno di dare sfogo nel gioco alle forze esuberanti che premono in lui.
Ha bisogno di rodarsi, di sapersi valutare e misurare con i compagni. Non a torto un grande educatore diceva: «E’ con il gioco  che il ragazzo entra a far parte della società».

Quanto è saggio l’invito di don Bosco: «giocate, saltate divertitevi quanto volete, purchè non facciate peccati …. Non sono permessi quei giochi in cui posa essere compromessa la sanità o la moralità degli allievi».

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