PRENDERE BAGNI DI SOLE EUCARISTICO

PRENDERE BAGNI DI SOLE EUCARISTICO

Che cos’è l’adorazione? Nell’Apocalisse c’è una scena meravigliosa che la interpreta: i beati non hanno riposo né giorno, né notte e sempre sono in vibrazione di amore e di adorazione perché dicono: «Santo, Santo, Santo, il Signore, Dio Onnipotente! Lui che era, che è, e che sarà nei secoli dei secoli». E si prostravano, e gettavano le loro corone di gloria dinanzi al Trono di Dio dicendo: «Tu sei degno, o Signore, di ricevere la gloria, l’onore, la potenza» (Ap 4,8b.11a). Ecco: l’anima deve prima prostrarsi, cioè tuffarsi nell’abisso del proprio nulla, e poi adorare. L’adorazione è una parola di Cielo. Diceva Santa Elisabetta della Trinità: “L’adorazione, mi sembra che la si possa definire: l’estasi dell’amore”. È l’amore che schiacciato dalla bellezza, dalla forza, dalla grandezza dell’Oggetto amato, cade in una specie di svenimento, in un silenzio pieno e profondo. La più bella lode è l’adorazione; ed è, secondo l’espressione di un maestro di ascetica, “l’ultimo sforzo dell’anima che trabocca e non può più dire altro”. L’adorazione si realizza dove l’amore eterno di Dio invade con la sua presenza misteriosa. L’anima è schiacciata sotto il cumulo della felicità e della gioia. L’anima si prostra, affonda in un sentimento di riconoscenza «per il grande amore con il quale [Dio] ci ha amato» (Ef 2,4). «Troppo grande», dice S. Paolo, quindi supera i limiti che noi possiamo immaginare; supera, si potrebbe dire, l’infinito. Elisabetta della Trinità passava molte ore, soprattutto negli ultimi mesi della malattia (morì a 26 anni), anche nella notte, sola, in chiesa dinanzi al Tabernacolo. Si rannicchiava nella cappellina, oppure si raccoglieva in un angolo del coretto dove andavano a recitare i Salmi e lì rimaneva come schiacciata dal mistero che contemplava: la presenza eucaristica di Gesù.

Essere con Lui! Essere nient’altro che risposta e disponibilità. «Rimanete nel mio amore», dice Gesù (Gv 15,9). Nell’ultimo ritiro che fece, scrisse: “Per dieci giorni farò gli Esercizi spirituali. Sarò in una solitudine assoluta. Avrò parecchie ore di adorazione, di preghiera supplementare; circolerò nel monastero con il velo abbassato. Sarò la piccola reclusa del buon Dio”. Anche in questa solitudine interiore noi incontriamo tutto il mondo, perché si ritrova all’interno dell’Uno che è tutto (cioè Dio), tutto ciò che si è lasciato fuori, in favore di quest’Uno. L’anima più raccolta, la più separata, diventa quindi la più comunicativa, perché è più vicina al Sole solitario dell’Amore. Occorre lasciarsi invadere da questa linfa divina, per cui l’Eucaristia diventa la vita della nostra vita, l’anima della nostra anima; diventa, secondo l’espressione di S. Giovanni della Croce: il “centro dell’anima”.

 

* Scarica IL LIBRETTO “EUCARISTIA MIO AMORE”

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