IL SEGRETO DI DON BOSCO

IL SEGRETO DI DON BOSCO

 

«L’educazione è cosa del cuore e Dio solo ne è il padrone,
e noi non potremmo riuscire a cosa alcuna se Dio non ce ne insegna l’arte e non ce ne mette in mano la chiave». (don Bosco)

 

 

«Sapete che cosa vuol dire “educazione?”. Nel senso etimologico, ma anche nel senso reale, vuol dire <tirare fuori>, “educere”. Ecco perché don Bosco è diventato Maestro. Ecco perchè è diventato un artefice nel cavare fuori da quello che voi avete nell’anima, e che forse voi stessi non conoscete, le grandi virtù, le energie sopite, le capacità nascoste, l’energia che voi avete implicitamente nell’anima. Siete dei semi che potete dare un fiore, un frutto, un albero, una vita completa.

Don Bosco tirò fuori l’uomo dai suoi ragazzi.
Tirò fuori l’operario, il giovane operaio nuovo, il professionista, lo studente, l’uomo completo dalle virtù naturali energetiche e robuste, virili e costanti; l’uomo, ma non soltanto l’uomo a cui mira, in fondo in fondo, l’educazione profana che non conosce questi segreti profondi dell’anima umana; tirò fuori l’uomo – direi – come era Gesù: ambivalente, che vuol dire dalle due facce, o meglio dalle due nature.

Tirò fuori l’uomo e il cristiano,
l’uomo umano e l’uomo divino,
l’uomo della terra e l’uomo del cielo,
l’uomo completo.

E’ questo il segreto di don Bosco ed è questa l’arte che l’entusiasmò, e furono i suoi ragazzi che lo resero folle di passione e capace di tutti i sacrifici per questa opera grande che non ha l’eguale: quella di cavare dai piccolo uomini delle statue perfette e delle creature come Dio le ha concepite: figli della terra e figli del cielo».

Card. G. Montini (che fu Paolo VI) ai giovani dell’Istituto salesiano S.Ambrogio di Milano il 31 gennaio 1961
in  C. De Ambrogio, Educhiamo come don Bosco.

 

 

Don Bosco ci parla …. 

La prima felicità di un fanciullo è il sapere di essere amato.

I fanciulli sono la delizia di Dio.

Quando i ragazzi ameranno la preghiera, noi educatori avremo adempiuto uno dei nostri obblighi più importanti.

Perciò il tempo che noi impieghiamo per educare i giovani alla preghiera è il meglio utilizzato; assai più del tempo che noi impieghiamo per istruirli e divertirli.

Seminiamo e poi imitiamo il contadino che aspetta con pazienza il tempo della raccolta.

Non cercare di scolparti dei tuoi difetti; cerca piuttosto di correggerli.

Quanto sono piccole le grandezze umane in confronto a quelle spirituali.

Il Signore ci ha messi in questo mondo per gli altri.

Figli miei, giocate, saltate, divertitevi quanto volete, purchè non facciate peccati.

Finchè mi rimarrà un fil di voce, tutta la consacrerò al bene dei giovani.

 

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