“Un mese a Maria” – 4° giorno – Come dire grazie!

“Un mese a Maria” – 4° giorno –  Come dire grazie!

“Un mese a Maria”  4° giorno

 Come dire grazie!

 

In Ascolto  (Lc 1,46-55)

  Allora Maria disse:
«L‘anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;

di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

 

In questo canto di Maria trabocca lo Spirito Santo. È il cantico di Maria: un cantico che è tutto un grazie al Padre! E ci insegna a dirlo nella gioia. È necessario sobbalzare di gioia quando si dice “grazie” a Dio.

 

Prega un mistero del Rosario:
Padre nostro, … – 10 Ave, o Maria, … – Gloria al Padre, …

 

Esempio

Una volta una mia collega – rac­conta una professionista – fu licenziata in tronco per via d’una situazione diffi­cile che si era creata in ufficio e non per colpa sua. Inoltre la poveretta aveva an­che dei problemi familiari (una sorella molto malata e un grosso debito) di cui io ero a conoscenza soltanto perché a­vevo involontariamente ascoltato certe sue telefonate.
Qualche giorno dopo che se n’era andata, feci quello che allora era per me una spesa folle, mandandole dei fio­ri. Mi telefonò subito: «Non so come dirti ciò che ha significato il tuo gesto per me. Quando ho visto il fattorino con i fiori, mi sono messa a piangere. E’ sta­to il primo raggio di luce in molte setti­mane nere. Domani devo presentarmi per un impiego, e sento che lo farò di buon animo».
Fui tanto contenta della semplicità con cui aveva accettato il mio dono sen­za proteste e senza imbarazzo, senza nemmeno dire che non avrei dovuto far­lo, che ne ricavai una grande lezione: saper ricevere, e cioè accettare sponta­nèamente, con naturalezza, è la maniera più gentile di contraccambiare, sia che ‘si tratti d’ospitalità o di un regalo, d’un consiglio, d’un piacere o di un attestato di stima.
In genere si ritiene che il dare sia, un atto di suprema bontà, ed è vero; ma troppo spesso dimentichiamo che biso­gna essere in due per un dono: chi lo dà e chi lo riceve.

 

Impegno

Saprò riconoscere e ringraziare Dio per i doni che mi fa anche attraverso gli altri.

 

Piccola Consacrazione alla Mamma Celeste: 

Ave Mamma, piena di grazia, Madre di Dio e della Chiesa, 
noi ci consacriamo al tuo Cuore Immacolato e Addolorato, 
tienici sempre amorosamente per mano.

 

Un Canto per te: La mia anima magnifica il Signore

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